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L'Editoriale
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20 marzo 2013 L'importanza del sapere
"Cultura". Una parola ricca di significati, da qualunque parte la si interpreti. Noi farmacisti, fino a pochissimi anni fa abituati, chi più, chi meno, a vivere in una sorta di "castello incantato" lontano dalle piccolezze e dai problemi terreni del mondo esterno, l'abbiamo declinata nel senso stretto del termine, limitandoci a credere che una volta conseguita, con sudore, la laurea, a forza di materie chimiche e mediche, tutto ci fosse dovuto, o quasi. Poi, come lo ha definito il nostro Presidente Romeo Salvi, è arrivato lo "Tsunami" e all'improvviso ci siamo resi conto di non conoscere pressochè nulla di quanto invece è necessario sapere per sopravvivere ad un cambiamento totale e devastante, che ci riguarda tutti, dal primo all'ultimo degli iscritti all'Ordine. Ecco perchè serate come quella di ieri (inserita, non a caso, nell'ambito di un corso ECM intitolato “NORME IN EVOLUZIONE NEL SERVIZIO FARMACEUTICO”) sono fondamentali per approcciarsi alla Professione con maggior consapevolezza rispetto al passato. Sentire, quindi, per l'ennesima volta, frasi del tipo "noi e voi", "loro non devono sapere" e così via, è totalmente fuori dal tempo, oltre che "oltraggioso" per una categoria che, al contrario, non solo ha il diritto di capire nella sua globalità la realtà nella quale opera quotidianamente ma, addirittura, ha il dovere di rendersi conto che le problematiche della Farmacia la riguardano a 360 gradi, senza distinzione alcuna.
Antonio Astuti, Vice Presidente e Resp. Comunicazione Ordine Farmacisti Pesaro & Urbino
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