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L'Editoriale
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11 ottobre 2006 In embrione? … non tanto!
1) La Legge Regionale vigente ha nel suo insieme permesso di mantenere, nella nostra provincia, un servizio farmaceutico capillare, costante ed efficiente, proposto dall’Ordine e controllato dall’Autorità sanitaria (migliorabile se si ragiona in contesto di Area Vasta). 2) La Legge Regionale vigente non ha impedito invece la sperequazione tra farmacie e farmacie (non solo private) con enormi differenze di fatturati, dovute alla non regolamentazione sul territorio degli ambulatori medici convenzionati (cosa da noi chiesta varie volte) favorendo in maniera determinante chi ha applicato il principio della libera concorrenza … con tutti i mezzi. La non revisione della Pianta Organica da parte di alcuni Comuni, il blocco dei concorsi e le lungaggini burocratiche hanno altresì impedito l’istituzione di nuove sedi farmaceutiche e non hanno risolto la questione dei dispensari. E’ curioso, paradossale e preoccupante … e non solo!!, che la proposta in embrione voglia modificare la legge nel punto 1 anziché nel punto 2, disconoscendo, fra l’altro, i principi sanciti dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 27 del 4/02/03 (vedi "Gli istituti che disciplinano la professione di farmacista e il servizio farmaceutico" in Evidenza) e altro.
Romeo Salvi, Presidente Ordine Pesaro & Urbino
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