|
Le pillole del farmacista
|
Settembre 2018 Glaucoma Tratto da Saluteinpillole.it
Il glaucoma è una malattia dell’occhio che deriva da un aumento
eccessivo della pressione all'interno dell'occhio, che, se non curata
tempestivamente, può portare perfino alla cecità. L’incremento della
pressione oculare dipende da una disfunzione nel normale riassorbimento
dell’umore acqueo, il liquido prodotto dall’occhio in una certa
quantità fisiologicamente normale. Ebbene, l’aumento della pressione
oculare danneggia gravemente le terminazioni (una sorta di “fili”)
contenute dal nervo ottico, che è deputato a trasmettere l’immagine
dalla retina al cervello. A seconda dell’origine e della gravità della malattia, in medicina sono stati identificati vari tipi di glaucoma.
Quello più frequente è detto “glaucoma cronico ad angolo aperto”, che
deriva dal restringimento progressivo delle vie di deflusso dell'umor
acqueo. E’ da evidenziare che la pericolosità dipende dalla
“silenziosità” della malattia: data l’assenza di sintomi apprezzabili,
spesso la diagnosi arriva in uno stadio già avanzato. Si parla,
invece, di “glaucoma acuto ad angolo chiuso” quando è l’iride a impedire
improvvisamente il normale riassorbimento dell’umore acqueo, causando,
così, un brusco innalzamento della pressione. I sintomi principali
sono l'offuscamento della vista, gli aloni attorno alle luci, il dolore
oculare violento, la nausea e il vomito.
Il glaucoma congenito, d’altro canto, deriva da una malformazione del
nervo ottico fin dalla nascita; in questo caso, la malattia viene
manifestata, di solito, in tenera età: il bambino tende ad avere
un’eccessiva lacrimazione e accusa fastidio nel guardare fasci luminosi. Si consiglia una immediata visita da un oculista.
Nel glaucoma c.d. “secondario”, invece, l'ostacolo al fisiologico
deflusso dell’umore acqueo è determinato da altri fenomeni patologici,
come certe malattie (fra cui il diabete o tumori) o effetti collaterali
di alcuni farmaci.
Quanto ai rimedi, solitamente l’oculista prescrive la somministrazione
di apposite gocce oculari e/o pillole, che vanno assunte con continuità e
regolarità. Nei casi più gravi e, comunque, qualora la diagnosi non
sia stata compiuta in tempo, sarà necessario ricorrere a interventi
chirurgici, che, di regola, permettono di salvare la vista.
|
|
|
 |
Archivio notizie |
|
|