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Le pillole del farmacista
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Novembre 2018 Distacco ella retina Tratto da Saluteinpillole.it
La retina è un sottilissimo strato di tessuto nervoso e sensibile alla
luce che ha la funzione di permettere la focalizzazione delle immagini e
inviare i messaggi visivi alla corteccia del cervello, mediante il
tramite del nervo ottico. Normalmente la retina aderisce strettamente
alla parete interna dell’occhio; quando intervengono fenomeni
patologici, come una o più rotture di tale pellicola, quest’ultima tende
piano piano a staccarsi, con un andamento solitamente dall’alto verso
il basso.
In medicina è stata riscontrata la presenza di tre tipologie di distacco
di retina. Il tipo più diffuso è quello detto “regmatogeno”: questo
deriva da una degenerazione della retina che, gradualmente, ne determina
la rottura o la lacerazione. A tale fenomeno consegue una perdita di
aderenza della retina con l’epitelio pigmentato, il tessuto deputato a
nutrire la retina stessa: tra quest’ultima e la superficie interna
dell’occhio, infatti, si va a incanalare la sostanza gelatinosa
racchiusa nell’occhio, detta “vitreo”, la quale, appunto, riesce a
filtrare attraverso le lacerazioni della retina.
Decisamente meno frequente è il distacco c.d. “tradizionale” (che non di
rado colpisce i malati di diabete), il quale si verifica quando dei
lembi di tessuto fibro-vascolare, situati all’interno dell’occhio,
iniziano ad esercitare sulla retina una forza centrifuga, che, a lungo
andare, tende a generare lo scollamento di cui trattasi.
Nel distacco “essudativo”, invece, l’origine della patologia è
imputabile a un accumulo di fluido vitreale al di sotto della retina, a
seguito di eventi traumatici al viso e, in special modo, al bulbo
oculare (pericolosi sono sports che implicano bruschi sobbalzi, come
deltaplano o mountain-bike) ovvero quale conseguenza di tumori (es.
melanoma della coroide) o di malattie infiammatorie localizzate, come
l’uveite.
Per quanto riguarda i sintomi, mentre non è avvertibile alcun tipo di
dolore fisico, diventa sempre più frequente la visione di fasci luminosi
improvvisi (tipo dei flash) e/o di corpuscoli scuri (simili a punti
neri). Quando il distacco è ormai in fase avanzata, la vista (intesa
come gradi di diottria) subisce un rapido peggioramento e il paziente
vede come una tenda che oscura una porzione dell’occhio. La
localizzazione di questa sorta di “sipario”, peraltro, è diametralmente
opposta rispetto alla sede reale del distacco: se la tenda sembra
coprire la parte superiore, è situata nella zona inferiore dell’occhio e
viceversa.
Le terapie dipendono dal tipo di distacco che si ha di fronte. Se è
“essudativo”, l’unica possibilità a disposizione è combattere la
patologia che, nel caso specifico, ha cagionato il distacco. Qualora,
invece, si tratti di distacco “tradizionale”, è necessario ricorrere
alla chirurgia: si eseguirà una vitrectomia e un “peeling” (una sorta di
“ripulitura”), al fine di asportare le membrane appena formate e
tamponare la parte interna con gas e olio di silicone.
Per il tipo più frequente di distacco, quello “regmatogeno”, in medicina
sono state sperimentate con successo numerose tecniche, anche in questo
caso invasive. Tra queste, ricordiamo il cerchiaggio e/o piombaggio
sclerale (cui si ricorre con maggiore frequenza per distacchi della
tipologia in esame), la vitrectomia e la retinopessia con gas. Tutte
vengono praticate generalmente in anestesia totale e sono seguite spesso
da un ricovero ospedaliero di uno o due giorni e da un periodo di
bendaggio dell’occhio. Il recupero della vista è l’esito favorevole
della stragrande maggioranza degli interventi eseguiti in modo
tempestivo.
In ogni caso è da sottolineare che, ancor più che per altre malattie, la
prevenzione è l’unico modo per favorire la completa guarigione da una
patologia che, se trascurata, può portare perfino alla cecità. Grazie a
controlli periodici da uno specialista (da compiersi con distanza
temporale ravvicinata in presenza di elementi predisponenti, come
un’elevata miopia di base), è possibile intervenire tempestivamente e
bloccare uno dei principali fattori scatenanti del distacco di retina:
la presenza di fori nel tessuto retinico o di semplice indebolimento in
micro zone del medesimo. In questi casi, spesso, è consigliabile il
ricorso al laser che, circoscrivendo le aree colpite con lievi
scottature, impedisce il propagarsi della lesione o dell’indebolimento
dell’intera superficie retinica.
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