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13 giugno 2005 La Sanità sempre più aperta alle donne rispetto agli uomini 46,9% contro il 53,1%
Fra pochi anni, come sta avvenendo anche in altri settori, la Sanita', dalle corsie alle amministrazioni alle farmacie, potra' essere conquistato delle donne. Nel 2003 la maggior parte dei laureati in medicina e chirurgia e in farmacia, infatti, era donna, rispettivamente il 70,1% e 67,8%. Sono sempre di piu' i professori universitari donna e la facolta' di farmacia e' ormai vicina al sorpasso femminile: il 46,9% contro il 53,1% degli uomini. Ma ci vorra' del tempo per vedere le donne in carica nei posti che contano veramente e l'Universita' resta ancora un presidio ben difeso dagli uomini. E' il quadro pieno di luci e qualche ombra che arriva dal Censis in una ricerca che sara' presentata oggi dal vice direttore Carla Collicelli durante la XVII edizione del premio Marisa Bellisario. Basti pensare che in 40 facolta' di medicina solo due donne sono preside e cosi' come solo il 10,3% dei docenti ordinari. Poco migliore la situazione nelle facolta' di Farmacia dove le donne-preside sono 3, e le professoresse ordinarie il 25%. Con questo passo tra 20 anni nella facolta' di medicina e chirurgia sara' raggiunta la piena parita' fra i due sessi nelle cattedre. La facolta' di farmacia e' invece un avamposto della parita' che sara' raggiunta molto prima, solo fra 5 anni. E il sorpasso e' stato gia' raggiunto nella federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) dove la scorsa primavera le iscritte erano 21.024 contro i 12.276 uomini ma soltanto 9 erano a capo di uno dei 100 ordini provinciali. Ancora piu' solida e consolidata la presenza femminile nel complesso del servizio sanitario nazionale dove le donne sono ormai 6 su 10 dipendenti. Tuttavia le donne medico sono solo il 9,8% nelle 98 aziende ospedaliere di 16 Regioni e soltanto 3 hanno ricoperto, nel 2003, il ruolo di direttori generali contro i 95 maschi. Ma l'onda rosa cresce. I direttori generali donna in un solo anno dal 2003 al 2004 nelle 191 Asl, sono passati da 7 a 11; i direttori sanitari donna sono passati da 28 a 42, e i direttori amministrativi da 17 a 21. Buoni i risultati femminili anche nell'industria chimico-farmaceutica dove nonostante, un lieve calo di 0,7 punti percentuali dal 2003 al 2004, rispetto al 2001 le addette sono cresciute dell'8%. La vetta e' stata invece conquista nelle funzioni aziendali: il 55,4% nella ricerca e sviluppo, il 54,5% in quello finanza/credito e il 50,8% nell'area della gestione del personale, nella comunicazione (54,1%) e nel Marketing (33,1%).
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