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11 gennaio 2005 Il primo giorno della legge anti-fumo Non ci sono stati particolari problemi
Una tranquilla giornata particolare. Si è concluso senza traumi il primo giorno di nuovi divieti. Nella grandissima maggioranza di bar e ristoranti e' non si e' registrato alcun problema fra fumatori e non. Ma non cessano le polemiche anche se il fronte di coloro che si dicono a favore della legge e' certamente il piu' ampio. NEI LOCALI FATTURATO INVARIATO, INFRAZIONI PER DISTRAZIONE. A livello generale e' stata registrata un'applicazione serena e con grande senso civico, secondo quanto riferito dalla Fipe, del divieto sia da parte dei consumatori, sia da parte degli esercenti. La percentuale dei clienti informati sulle disposizioni della legge Sirchia e' stata intorno al 80%; ben piu' alta la percentuale degli esercenti informati che ha sfiorato la quasi totalita' (95%). Le trasgressioni da parte dei clienti si sono verificate, a detta dei ristoratori, solo per disattenzione. In media nelle localita' a forte vocazione turistica (Venezia, Firenze e Roma) in cinque esercizi su cento e' stato necessario intervenire. Tuttavia, il mancato rispetto e' stato dovuto soprattutto alla presenza di stranieri impreparati o alla classica gestualita' abitudinaria del fumatore. I trasgressori sono stati subito invitati a spegnere e non sono state registrate successive tensioni. POCHE MULTE, POCHI PROBLEMI. E' forse il dato poi' importante della giornata. Poche le multe: la prima e' stata quella a Napoli un minuto dopo la mezzanotte. A Milano alle 17 non era stata fatta alcuna multa per aver aver fumato in bar, ristoranti o locali pubblici, ma una ventina di sanzioni ai gestori per mancata, o irregolare, esposizione dei cartelli di divieto. A Roma il direttore dell'Indipendente Giordano Bruno Guerri, si e' fatto multare provocatoriamente alla stazione di Termini. CAUSE DI LAVORO PIU' DIFFICILI PER I FUMATORI. Per i lavoratori che sono dei ''fumatori incalliti'' si fanno piu' difficili le cause per ottenere il riconoscimento, da parte dell'Inail, delle malattie professionali che danno il diritto alla pensione per infermita'. Secondo la Cassazione, infatti, un lavoratore che fuma molte sigarette, pur lavorando con sostanze dannose per la salute, ha poche speranze di vedersi attribuita l'indennita' assicurativa per infortunio sul lavoro se sviluppa, ad esempio, un tumore ai polmoni. Questo perche' - argomentano i supremi giudici - fumare rappresenta un sicuro ''rischio extralavorativo'' mentre per molte sostanze tossiche, con le quali si entra a contatto nell'ambiente di lavoro, non e' provato il nesso con la formazione di neoplasie. C'E' CHI SPECULA. Attenzione alle speculazioni e ai preventivi esagerati per la realizzazione di impianti di ventilazione necessari all' adeguamento alla nuova legge sul fumo. A lanciare l' allarme e' Flavio Martino, presidente della Confesercenti della Valle d' Aosta, ''Abbiamo saputo da nostri associati - ha spiegato - che alcune ditte hanno chiesto fino a 30-40 mila euro per realizzare un' impianto di ventilazione, ma sono prezzi esagerati, si puo' fare tutto con meno della meta' e affidandosi a ditte serie che non intendono lucrare sulla situazione''. I LOVE SIRCHIA. Daniela Santanche', di An, ringrazia cosi' il ministro della Salute, Girolamo Sirchia. ''Ho smesso di fumare - afferma - proprio grazie alla intelligente e convincente campagna portata avanti dal ministro Sirchia. Mi pare inoltre che funzioni. Oggi al ristorante 'Fortunato', dove ero stata invitata dal senatore Iannuzzi, benche' un po' in ritardo, non l'ho trovato al suo solito tavolo. Era uscito un attimo a fumare davanti al Pantheon, mi ha detto il ristoratore, che l'ha fatto rientrare, rigorosamente senza ne' sigaro, ne' sigaretta''.
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