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14 dicembre 2005 La Sanità del futuro Un cantiere aperto per un anno
Un cantiere aperto per un anno con al lavoro tutti i soggetti coinvolti nel mondo della salute e della sanita'; quattro saggi nel comitato scientifico che daranno gli indirizzi e 7 gruppi di lavoro che comprendono tutti gli attori della sanita'. Obiettivo e' disegnare la sanita' del futuro, mettendo a punto proposte e documenti per innovare e riorganizzare il servizio sanitario nazionale: finanziarlo meglio, organizzarlo meglio per renderlo piu' equo ed efficiente, insomma a misura del cittadino. Il progetto, promosso da Ambrosetti European House e sostenuto da Pfizer, si chiama Meridiano Sanita' ed e' stato presentato oggi a Milano. Il sistema sanitario, ha spiegato Valerio De Molli di Ambrosetti, che insieme a Innocenzo Cipolletta, Umberto Veronesi, Elio Guzzanti e Giacomo Vaciago fanno parte del comitato scientifico del progetto, e' sostanzialmente buono ma ci sono diversi motivi di preoccupazione anche dal punto di vista della sostenibilita' finanziaria del sistema. Meridiano Sanita' nasce dalla considerazione che i cambiamenti culturali socio demografici, economici e ambientali, hanno modificato profondamente la domanda di salute dei cittadini creando uno scollamento con l'offerta attuale di sanita'. Nel contempo la spesa sanitaria pubblica italiana e' arrivata a circa a 88,5 miliardi euro nel 2004, pari al 6,5% del Pil con una crescita costante negli ultimi anni (era il 5,3% del Pil nel 1996). A questa cifra vanno poi aggiunti circa 24,5 miliardi di euro che lo scorso anno gli italiani hanno speso di tasca propria per prestazioni sanitarie private, portando cosi' il totale a circa 113 miliardi di euro. Secondo gli esperti il non governo dei cambiamenti in atto potrebbe portare ad una situazione esplosiva nei termini di costi nei prossimi decenni. Il miglioramento della salute dei cittadini e quindi l'investimento sul sistema sanitario, anche attraverso il cambiamento dei comportamenti, potrebbe essere quindi una leva importante anche per governare la spesa. "Il nostro Ssn e' si' ben collaudato - ha spiegato Veronesi - ma ha bisogno di qualche ritocco che risponda alle grandi sfide che la societa' sta attraversando''. Cinque, secondo l'ex ministro della sanita', le grandi rivoluzioni che stiamo attraversand quella demografica con l'allungamento della vita media; quella biomolecolare; quella tecnologia e delle immagini ( permetteranno diagnosi sempre piu' precoci); quella chirurgica sempre piu' mininvasiva e infine la rivoluzione etica; sono cambiati i rapporti con il malato che e' sempre piu' al centro dell'assistenza e delle cure. ''Avere un sistema sanitario nazionale e' un bene - ha sottolineato Elio Guzzanti - ma dovrebbe avere la capacita' di completare la sua evoluzione soprattutto nella continuita' delle cure sul territorio. Il Ssn ha dato infatti un sistema equo e solidale diffuso, ma ora occorre porre al centro il distretto sanitario di base, potenziando il rapporto tra ospedale (luogo delle cure in fase acuta) e il territorio. Si dovra' trovare - ha aggiunto Guzzanti - un nuovo equilibrio''. E si dovra' attuare anche un graduale adeguamento del Ssn al maggior ruolo delle Regioni, ricorda l'economista dell'universita' Cattolica di Milano Giacomo Vaciago, tenendo presente tuttavia la qualita' e l'eccellenza delle prestazioni, i livelli essenziali di assistenza e il diritto alla mobilita' del cittadino. Per individuare ipotesi, soluzioni e programmi Meridiano Sanita' ha istituito 7 tavoli tecnici dove medici, infermieri, societa' scientifiche, associazione dei pazienti, Regioni e Asl, distributori di medicinali, operatori dell'informazione e dell'etica studieranno proposte di cambiamento del sistema sanitario per renderlo integrato e rispondente alle esigenze future dei cittadini. E tra un anno a Carnobbio verranno presentati i contributi per la nuova sanita'.
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