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19 gennaio 2006 Farmaci antivirali Attenzione all'uso indiscriminato
Uno studio condotto da ricercatori italiani mette in guardia dall'uso indiscriminato di alcuni farmaci antivirali sia per la prevenzione dell'influenza stagionale sia per la prevenzione dell'influenza aviaria. La ricerca, condotta da Tom Jefferson, del gruppo vaccini del centro Cochrane, e Vittorio Demicheli, della Regione Piemonte, viene pubblicato sulla rivista The Lancet. Lo studio ha analizzato 50 lavori clinici condotti con due classi di medicinali antivirali: gli inibitori dei canali ionici M2 (amantidina e rimantidina) e gli inibitori della neuraminidasi ( zanamivir e oseltamivir). Mentre sui primi i ricercatori rilevano importanti effetti avversi, per i secondi si mette in evidenza come ''non dovrebbero essere usati di routine per il controllo dell'influenza stagionale, ma dovrebbero essere utilizzati solamente in caso di una seria epidemia influenzale o una pandemia insieme ad altre misure di sanita' pubblica''. Lo studio, finanziato dalla Regione Piemonte e dal ministero della Salute inglese, segue le recenti raccomandazioni del Centro per il controllo delle malattie statunitense (Cdc) secondo le quali ne' l'amantidina e ne' la rimantidina dovrebbero essere utilizzate per la cura e la prevenzione dell'influenza di tipo A a causa della crescita delle resistenze ai farmaci. Raccogliendo i risultati di 50 studi clinici sulle due classi di medicinali, Tom Jefferson ha rilevato che entrambi i gruppi di farmaci sono in grado di prevenire o mitigare i sintomi dell'influenza, tuttavia non sono in grado di prevenire l'infezione. Inoltre le due classi non trattano con efficacia le cosiddette malattie simil influenzali, quelle causate da un insieme di virus diversi da quelli influenzali. Secondo l'analisi dei dati, non ci sarebbe alcuna evidenza che i farmaci impediscano la diffusione dei virus dal naso, un importante meccanismo per la propagazione dell'influenza, ma solo una diminuzione dell'effetto . ''L'uso dell'amantidina e della rimantidina afferma Jefferson - dovrebbe dunque essere evitato nel combattere l'influenza e a causa della loro bassa efficacia gli inibitori della neuraminidasi non dovrebbero essere usati nell'influenza stagionale, ma essere utilizzati solo in caso di una epidemia influenzale o di una pandemia insieme ad altre misure di sanita' pubblica, come l'uso di guanti e mascherine, la quarantena, il lavaggio delle mani. In questi casi i medicinali potrebbero interrompere la trasmissione intrafamiliare''.
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