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9 maggio 2006 La nuova legge sulla droga Entrano in vigore le ''tabelle'' sulle quantità massime per il consumo personale
Ancora poche ore e la nuova legge sulla droga diventera' pienamente operativa: entrano in vigore domani, infatti, le famose ''tabelle'' che definiscono le quantita' massime di sostanza stupefacente consentite per il consumo personale. Oltre le quali, quindi, puo' scattare l'accusa di spaccio. Le tabelle erano state inserite in un decreto del Ministero della salute, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25 aprile scorso, e che era stato emanato successivamente all'approvazione della legge 49 (febbraio 2006), che ha modificato la normativa in materia di tossicodipendenze. Il provvedimento stabilisce, ad esempio, come limite massimo 250 mg di principio attivo per l'eroina, che corrisponderebbero a 1,7 grammi di sostanza lorda e a 10 dosi; 750 mg per la cocaina, cioe' 1,6 grammi lordi e 5 dosi; 500 mg di cannabis, corrispondenti a 5 grammi lordi e a 15-20 spinelli. Tra le altre sostanze piu' diffuse, l'ecstasy con 750 mg (5 compresse), l'amfetamina con 500 mg (5 compresse) e l'Lsd con 0,150 mg, cioe' 3 ''francobolli''. Va ricordato che la quantita' non e' l'unico parametro indicato dalla legge per definire se si tratta di consumo personale o di spacci ci sono anche la modalita' di presentazione della sostanza e le altre ''circostanze dell'azione'', per esempio se si viene trovati in possesso di grandi quantita' di denaro. Se l'autorita' giudiziaria, quindi, decide che, da tutti questi parametri, risulta che la sostanza detenuta serve allo spaccio, scatta la denuncia penale. Altrimenti, ci sono le sanzioni amministrative previste per i consumatori, che vanno dal semplice ammonimento del prefetto al ritiro della patente, fino al divieto di allontanarsi dal Comune di residenza. Con le ''soglie'', quindi, la nuova disciplina diventa pienamente operativa, ma ci sono gia' nuvole che si addensano al suo orizzonte: l'Unione ha annunciato l'intenzione di abrogare la legge e gia' sono state presentate proposte di modifica in Parlamento. Inoltre, ben cinque Regioni hanno presentato ricorso alla Corte costituzionale contro quella che definiscono un'invasione di campo del governo nelle competenze regionali in merito ad alcuni aspetti della legge 49.
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