24 maggio 2006 ...e se bastasse un vestito contro le zanzare ? Arriva dagli States l' abito antizanzare
WASHINGTON (Usa) – Si avvicina l’estate. A molti vengono in mente la spiaggia, il sole, il relax e i bagni, ad altri, più pragmatici, le punture di insetto, il prurito, le serate trascorse a spalmarsi addosso repellenti più o meno profumati e a maledire di aver dimenticato un centimetro quadrato di cute, proprio quello in cui le zanzare non perdono occasione di sfogarsi. Però, avere a che fare con gli insetti può non essere solo un problema di fastidio, ma anche di salute, soprattutto quando si vive in zone dove portano malattie anche serie. Forse una soluzione innovativa sarà presto alla portata di tutti: l’abito anti-zanzara. Basta indossarlo e il problema si riduce drasticamente.
STUDIATO PER I MARINES – L’idea viene da lontano, quando si trattava di cercare una soluzione per difendere i soldati americani dal pericolo della malaria, della leismaniosi, e di altre malattie che potevano debilitare i militari e compromettere le missioni. Si pensò così di pretrattare le uniformi con la permetrina. Lo stesso metodo, ora, potrebbe essere adottato anche per i civili, e non solo per i più sportivi che si espongono in zone poco civilizzate e dominate dalla natura. Potrebbe diventare un sistema preventivo per tutte le malattie veicolate dalle zanzare, che rappresentano un vero cruccio per la salute pubblica e che spesso affliggono vaste zone degli Stati Uniti. Quindi, fra non molto tempo nei negozi, accanto al reparto biancheria e al reparto abiti sportivi, si potrebbe trovare anche il reparto «abiti insettifughi». Già i più svelti si stanno adoperando, e sono pronti a fornire una gamma di abiti sportivi alla permetrina.
COME NEI CRISANTEMI – Notizie rassicuranti giungono dai dati sulla salubrità del prodotto. La permetrina, infatti, è parente di un insetticida naturalmente presente nei crisantemi, e secondo gli studi, ha una tossicità molto bassa per i mammiferi. L'assorbimento attraverso la pelle è piuttosto limitato, e solo raramente si ritiene sia responsabile di reazioni allergiche. È inoltre efficace per un vasto numero di parassiti, per questo è presente in numerosi prodotti, dagli antipulci per animali, agli antipidocchi per persone e spray antizanzara comunemente usati in famiglia. È già usata anche in agricoltura: approvata dalla Environmental Protection Agency, da decenni è un metodo di controllo dei parassiti in svariate coltivazioni.
VOCI CONTRO – Non tutti sono d’accordo, però. C’è chi raccomanda prudenza: gli studi attuali non includono notizie sull’uso di abiti impregnati di questa sostanza, e alcune pubblicazioni si dichiarano contrarie. Tuttavia, sembra sufficiente usarla con raziocinio. Almeno, così la pensa Gene McConnell, che ha condotto l’indagine commissionata alla National Academy of Sciences sugli effetti dell’uso militare della sostanza, che raccomanda: quando si usano repellenti e insetticidi, è bene non cedere all’idea che «un po’ è bene, di più e meglio».
Bisogna invece usare la testa e non esporsi a pesticidi se non ci sono reali benefici. Insomma, basterebbe il buonsenso e l’ ascolto di qualche semplice ma utile consiglio da parte del proprio farmacista che con semplici domande può indirizzarci verso il prodotto più adatto alla nostra pelle e soprattutto a quella, più sensibile, dei nostri bimbi.
E questo vale non soltanto per i repellenti ma anche e soprattutto per il prodotto che decidiamo di usare per alleviare i fastidi dopo la temuta puntura.
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