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14 giugno 2006 Fluoxetina (Prozac) Somministrata ai bambini come agli adulti
La fluoxetina, meglio conosciuta anche come Prozac, la cui prescrizione ai bambini dagli 8 anni in su e' stata recentemente autorizzata dall'Emea (l'Agenzia europea che tutela la sicurezza e l'efficacia dei farmaci), deve essere trattata e somministrata con le stesse indicazioni comuni agli altri psicofarmaci per infanzia e adolescenza. In generale circa il 10% dei bambini soffre di disturbi neuropischiatrici. A dirlo e' l'Istituto Mario Negri di Milano, che ricorda un po' quelle che sono le linee guida e auspica l'attivazione di un registro nazionale specifico per l'uso di tutti gli psicofarmaci nei bambini. Sebbene le informazioni di efficacia e sicurezza degli psicofarmaci nei bambini siano scarse, scrive l'istituto in una nota, tra i farmaci antidepressivi le conoscenze scientifiche disponibili indicano nella fluoxetina il farmaco oggi di scelta. La diagnosi del disturbo quindi deve essere effettuata da operatori della salute mentale dell'eta' evolutiva e deve sempre coinvolgere, oltre al bambino, i suoi genitori, gli insegnanti e il pediatra di famiglia. Il programma di trattamento deve prevedere consigli, supporto e interventi psicologici specifici e la terapia con farmaci dovrebbe essere intrapresa solo se indicata dal neuropsichiatra infantile e nei casi di reale bisogno, monitorando i percorsi assistenziali dei bambini. Il primo intervento terapeutico rimane comunque la terapia psicologica che in molti casi (i medio-lievi) e' efficace nel ridurre e controllare i sintomi. Nei casi piu' gravi e' necessario aggiungere il farmaco. L'Oms ha recentemente documentato che la depressione nei minori di 14 anni rappresenta la quinta causa di malattia nei giovani europei, mentre nell'adolescenza il suicidio, spesso legato ad un disturbo depressivo, costituisce la seconda causa di morte. Si stima che oltre il 10% dei bambini soffra di disturbi neuropsichiatrici rappresentati in maggioranza da sindromi depressive (2% nei bambini e 8% negli adolescenti). In Italia, anche se un accurato e sistematico monitoraggio nazionale dei disturbi neuropsichiatrici ad esordio nell'eta' evolutiva non sia ancora attivo, la situazione non dovrebbe differire molto. Secondo i criteri diagnostici internazionali, per poter formulare la diagnosi, il bambino deve avere umore marcatamente triste o irritabile per piu' di due settimane, la persistente incapacita' di provare piacere per le attivita' prima gradite, oltre alla presenza di almeno quattro dei seguenti sintomi: disturbi del sonno, aumento o diminuzione significativi del peso corporeo, fatica o perdita di energia, agitazione o marcato rallentamento psicomotorio, pensieri di morte, ideazione suicidaria o tentativo di suicidio.
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