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16 giugno 2006 La nuova politica del settore farmaceutico A confronto le idee di Livia Turco e quelle di Giacomo Leopardi
''Per il settore farmaceutico appare maturo il momento per licenziare una piattaforma complessiva (''Nuova politica farmaceutica'') da definire, implementare e gestire attraverso un tavolo istituzionale allargato alle parti''. Cosi' il ministro della Salute Livia Turco si rivolge, in una lettera, al presidente di Assobiotec, Roberto Gradnik, inviata in occasione dell'assemblea dell'associazione. ''L'obiettivo - continua il ministro - e' quello di definire e condividere un piano per governare la spesa e contestualmente attuare un programma di investimenti in ricerca e sviluppo nel settore farmaceutico in Italia, nelle differenti realta' regionali''.
''Nonostante anticipazioni giornalistiche che sembrano orchestrate da una sapiente regia e prefigurano come necessaria e ineluttabile la liberalizzazione della vendita dei farmaci senza obbligo di prescrizione, credo che il ministro Turco non verra' meno all'intenzione piu' volte ribadita di affrontare la questione in un apposito tavolo aperto a tutti gli attori del sistema farmaceutico''. Cosi' Giacomo Leopardi, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, commenta la notizia di contatti informali tra esponenti del governo e delle catene della grande distribuzione, dai quali sarebbe emersa la volonta' dell'esecutivo di non rimandare la liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco. ''Sono certo che la titolare della Salute e i suoi colleghi di governo abbiano ben chiari i significati della partita che si gioca sul farmaco. E per quanto vi sia chi, come la Coop, si affanna a ridurre il problema a una mera questione di risparmi, la posta in gioco e' ben piu' alta e coinvolge in via diretta e importante la salute dei cittadini. Gli allarmi sulle conseguenze che una banalizzazione del farmaco anche quello da automedicazione finirebbe per produrre in termini di ricorso improprio alle terapie e di inevitabili aumento del rischio iatrogeno e di reazioni avverse, sono stati rilanciati di recente con grande preoccupazione dall intera comunita' medico-scientifica nazionale, attraverso la sottoscrizione della Carta del Farmaco elaborata dalla Societa' italiana di Scienze farmaceutiche'', ha concluso Leopardi.
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