24 febbraio 2005 L'Albo Professionale degli Informatori Scientifici Contraria Farmindustria
La Camera dei Deputati ha approvato ieri in prima lettura la proposta di legge che disciplina l'attività degli informatori scientifico-professionali promuovendo tra l'altro l'istituzione di un albo professionale.
«Finalmente è passata la legge per la costituzione dell'albo degli informatori scientifici» è stato il commento di Fabio Minoli (Fi) relatore del testo. «Si tratta del primo passo di quella che dovrà essere la rivisitazione della materia dell'informazione scientifica. Un provvedimento importante ha continuato - perchè dà la possibilità a coloro che sono il ramo attivo della rappresentanza del sistema farmacologico del nostro Paese di poter avere delle regole precise e un istituto che li rappresenta. Quindi la possibilità di poter avviare un codice deontologico da parte loro più rigoroso e soprattutto più controllato da un istituto che è l'ordine».
Poichè l'Aula ha approvato alcuni emendamenti al testo licenziato in sede legislativa dalla commissione Sanità di Palazzo Madama, il provvedimento dovrà tornare al Senato per l'approvazione definitiva.
«L'approvazione alla Camera segna un importante riconoscimento della professione - ha affermato Augusto Battaglia, capogruppo Ds in Commissione affari sociali di Monteciotrio - la rende più forte e autonoma, e la mette nelle condizioni di operare per garantire qualità ed eticità nel delicato compito di informare i medici su quanto l'industria farmaceutica produce per la cura delle patologie. Ci siamo però astenuti perchè la maggioranza ha scelto la strada dell'ordine chiuso, per accedere al quale da ora in poi sarà necessario superare un esame di stato. Esame superfluo, considerato il fatto che già il corso di laurea garantisce di per sè la necessaria formazione professionale».
Assolutamente critica verso il provvedimento, invece, Farmindustria, che conferma la propria netta contrarietà all'istituzione dell'Albo, da cui deriverebbe al mercato del lavoro solo la nascita di nuove 'burocrazie' e di nuovi 'lacci e lacciuoli', senza alcun effetto positivo in termini di razionalizzazione o 'moralizzazione'.
Un Albo, sottolinea l'associazione dell industrie del farmaco, non esiste in alcun Paese europeo e non è previsto da nessuna norma comunitaria. Per una regolamentazione più moderna ed efficiente del rapporto medicoinformatore sarebbe utile, secondo Farmindustria, rivedere l'intero contesto normativo inerente l'informazione scientifica e non invece concentrarsi su uno strumento "obsoleto, anacronistico e corporativo come l'Albo".
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