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9 luglio 2007 Università di Urbino: l'era della 'nuova' Laurea Inaugurate il 6 luglio la discussione approfondita della Tesi e la consegna dei diplomi
Per la prima volta, seguendo l'esempio dei maggiori atenei italiani, la Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Urbino ha effettuato la nuova prassi di conferimento delle lauree agli studenti che hanno ultimato il corso di studi. Alla presenza del Vice Presidente dell'Ordine, nonchè responsabile della "Farmacia Simulata" Fabio Ercolani, il Preside Giorgio Tarzia ha salutato uno ad uno i neo-farmacisti consegnando nelle loro mani, durante la bella cerimonia del pomeriggio nell'Aula Magna di Magistero, l'agognata pergamena che, da oggi in avanti, permetterà ai giovani laureati di fregiarsi del titolo di "dottore" e, una volta sostenuto l'Esame di Abilitazione, di poter esercitare la Professione. Una curiosità: data l'elevata presenza della "colonia" greca, ogni parola pronunciata dal Preside è stata tradotta, appunto, in greco, attribuendo così una gradita e cosmpopolita aria "internazionale" all'evento. In precedenza, durante la mattinata, gli studenti avevano avuto modo di esporre le proprie tesi con una metodologia nuova, cioè illustrando i rispettivi lavori in 45' e coronando così degnamente anni di lavoro finalizzati alla discussione. E, ancora per la prima volta, i voti di laurea sono stati assegnati con scientificità seguendo un criterio capace di sommare in maniera pressocchè matematica il rendimento maturato durante gli anni di corso e l'impegno profuso nella stesura della tesi. Non è mancato una menzione al lavoro svolto dall'Ordine di Pesaro & Urbino che, grazie alla realizzazione delle lezioni della "Farmacia Simulata" e a tutte le altre iniziative perorate dal Presidente Romeo Salvi, non ultima la preparazione all'Esame di Abilitazione, ha contribuito fattivamente alla formazione dei nuovi colleghi che sarà bellissimo vedere, dopo averli conosciuti personalmente praticamente tutti in aula (anzi in farmacia... "Simulata"!), dietro al banco con il caduceo. E per finire, quindi, un grande "in bocca al lupo e buon lavoro a tutti". a.a.
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